Questo materiale informativo è frutto dell’esperienza dei medici dell’Equipe di OrtoPediatria
Cos’è un divaricatore per la displasia evolutiva dell’anca?
I divaricatori per la displasia dell’anca sono apparecchi ortopedici che hanno la funzione di mantenere le gambe nella posizione migliore per consentire alle anche di svilupparsi correttamente.
Concetto fondamentale: la posizione ottimale per lo sviluppo delle anche è quella in cui le anche sono piegate (“in flessione”) e divaricate (“in abduzione”). Sono invece svantaggiose l’estensione e la chiusura delle anche.
Quali tipi di divaricatori esistono per la displasia dell’anca?
Esistono numerosi tipi di divaricatori per la displasia dell’anca. I modelli più utilizzati in Italia sono:
- Divaricatore di Pavlik (a)
- Coxaflex / Hip-Med (b)
- Milgram (c)
- Tubingen (d)
- Salopette di Ferrara (e)
Ognuno di questi ha le sue caratteristiche: alcuni più mirati alla flessione delle anche, altri all’abduzione; alcuni più rigidi (“statici”) altri invece consentono al bambino di sgambettare (“dinamici”); alcuni abbracciano il torace e le cosce (salopette), altri solo il bacino e le cosce, altri hanno delle bretelle che passano dietro le spalle e che sono collegate con delle cinghie a dei calzari che abbracciano i piedi (Pavlik).
Gli obiettivi che ogni divaricatore si prefigge, nel trattamento della displasia dell’anca, sono differenti: alcuni avranno maggior efficacia nel recuperare situazioni di sublussazione/lussazione e retrazioni muscolari (ad esempio, l’arnese di Pavlik), altri avranno maggior funzione nel favorire lo sviluppo acetabolare una volta ristabiliti i rapporti articolari.
Qual è il divaricatore migliore?
Non esiste il divaricatore “migliore” o “universale” che funziona in ogni situazione. Il tutore adatto viene scelto sulla base di vari parametri (gravità, quadro clinico, età, ecc) e anche in base all’esperienza e preferenza del medico che lo prescrive.
In generale i medici esperti in displasia dell’anca sanno utilizzare diversi tipi di divaricatore e li applicano differentemente in base al quadro riscontrato.
In qualche caso, dopo aver iniziato con un tipo di divaricatore, il trattamento viene proseguito con un altro tipo con caratteristiche diverse (ad esempio, iniziale trattamento con Pavlik e poi passaggio a Milgram)
Perché è stato prescritto un divaricatore?
Il divaricatore viene prescritto quando si ritiene che la situazione non possa risolversi spontaneamente o seguendo delle semplici “norme posturali” (clicca qui per scaricare il PDF).
Oppure, nei casi più gravi, per cercare di risolvere la situazione senza ricorrere a procedere più invasive (gesso, intervento, ecc).
Quante ore va utilizzato un divaricatore?
Generalmente si prevede inizialmente un uso a tempo pieno per tutto l’arco della giornata, mentre nelle fasi successive le ore potranno, a giudizio clinico, essere ridotte fino al progressivo abbandono del divaricatore.
Come applicare e regolare un divaricatore?
Il divaricatore deve essere applicato e regolato dal medico che lo ha prescritto. È fondamentale che la famiglia venga istruita su come gestirlo. Rimandiamo alle schede dedicate ai singoli divaricatori.
Il divaricatore risolverà la situazione?
I divaricatori hanno percentuali di successo molto elevate (se usati con le corrette indicazioni). Il trattamento sarà più efficace quanto prima verrà intrapreso e se il divaricatore viene utilizzato correttamente. Per questo è importante la collaborazione della famiglia.
Alcuni bambini però potrebbero non rispondere al trattamento (anche se correttamente eseguito). In questi casi l’ortopedico potrà decidere di cambiare tipo di divaricatore o potrebbe (raramente e nei casi più gravi) consigliare altri provvedimenti (ad esempio: gessi).
Per quanto tempo si dovrà usare il divaricatore?
È molto difficile prevedere la durata di un trattamento. Molti fattori influenzano la tempistica: soprattutto la gravità iniziale (più è grave e più tempo ci vorrà) e l’età all’inizio del trattamento (più il trattamento è precoce e meno tempo sarà necessario).
Sicuramente potrebbero essere necessarie diverse settimane o mesi di trattamento. È importante rimanere focalizzati sull’obiettivo finale, risolvere il problema, a prescindere dal tempo che si renderà necessario.
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