La trazione a cerotto nella lussazione delle anche: è davvero necessaria?

In cosa consiste la trazione e quale scopo ha? In caso di anca lussata, il primo obiettivo del trattamento è la riduzione dell’anca, ossia riportare la testa del femore all’interno dell’acetabolo. E’ fondamentale però che questa riduzione venga eseguita in modo non forzato e seguendo tutte le regole di base del trattamento, così da ridurre il rischio principale, la necrosi avascolare dell’anca. La riduzione può essere eseguita nella maggior parte dei casi per via ambulatoriale utilizzando il divaricatore adatto (Pavlik, divaricatori in flessione, ecc), specialmente nei casi diagnosticati precocemente. In caso di… Read More

Consigli (da genitore a genitore) per la gestione pratica dei bimbi con displasia evolutiva dell’anca

Questo articolo è frutto dell’esperienza di Valeria e Simone, genitori di Clara, una bimba trattata con divaricatori e gessi per una lussazione dell’anca, dalla loro disponibilità e dalla voglia di raccontarsi e di essere utili ad altri genitori che si ritroveranno in situazioni analoghe. La pagina è concepita con l’intenzione di essere “aperta” a eventuali aggiunte o suggerimenti da parte di altri genitori che hanno avuto o avranno esperienze simili (inviare i suggerimenti a info@ortopediatria.org). A Valeria, Simone e Clara, va tutto il ringraziamento nostro e di tante famiglie di bimbi con… Read More

La deambulazione con le punte “IN DENTRO”

Esce oggi una nuova scheda, riguardante un’altra comune problematica della deambulazione: i bambini che camminano con le punte “in dentro”. Parliamo di antiversione femorale, una delle principali cause di questa anomalia della deambulazione in età pediatrica. Clicca sull’immagine sottostante per scaricare la nostra ultima scheda!! Per saperne di più, vai a leggere la scheda informativa completa: Deambulazione con le punte “in dentro”

La gambina “CURVA” del neonato

Una nuova scheda, dedicata alle deformità della gamba del neonato. Cosa differenzia le diverse forme (Tibia Recurvata, Ipoplasie, Pseudartrosi Congenita), quando sospettare una determinata patologia. Che futuro attende questi bambini? Un valido aiuto per Pediatri, Neonatologi, Ortopedici non specializzati nel campo pediatrico e Fisioterapisti, per approcciarsi ed imparare a distinguere le diverse deformità della gamba che possono presentarsi già alla nascita. Per saperne di più e leggere le schede specifiche per le diverse patologie, visita il Centro Specialistico di Deformità Congenite degli Arti Inferiori.

Le Sinosi Tarsiali

Presentazione clinica delle sinostosi tarsali Le sinostosi tarsali sono delle malformazioni per le quali le ossa del tarso (cioè della parte posteriore del piede: astragalo, calcagno, scafoide, cuneiformi, cuboide), invece di essere separate tra loro, presentano una o più connessioni che ne limitano o bloccano il movimento. Si tratta di una problematica relativamente rara (riportata, a seconda delle casistiche, tra lo 0.03 e l’1% della popolazione sana) ma che deve essere tenuta ben presente quando si valutano e si trattano i piedi dei bambini. La causa di questa anomalia non è conosciuta…. Read More

Il metatarso Varo

Il metatarso varo, una forma di piede torto? Tutte le posizioni anomale dei piedi alla nascita appartengono in senso lato alla categoria «Piede Torto Congenito» (PTC). Questo termine però può generare confusione, perché esistono diverse tipologie di PTC in senso lato, con caratteristiche (morfologia, trattamento e prognosi) molto differenti tra loro: Piede equino-varo-supinato (80% dei casi): vedi scheda. L’ortopedico generalmente usa il termine di piede torto o piede torto «vero» solo per questa categoria. Metatarso varo (o addotto) (5%) Piede talo-valgo-pronato (10%) Piede reflesso o astragalo verticale (5%). Come distinguere clinicamente le… Read More

Eterometrie arti inferiori. Inquadramento clinico e diagnostico.

Con il termine “eterometria” (o dismetria) si intende il riscontro di una differenza di lunghezza tra i due arti, e rappresenta una anomalia molto frequente nella popolazione in generale.   Capita, infatti, molto spesso che un’eterometria degli arti inferiori venga evidenziata in occasione di una visita di controllo pediatrica o ortopedica. Tale differenza di lunghezza può variare da quadri di lieve entità, totalmente asintomatici e che non necessitano di alcun trattamento, a quadri molto severi, che richiedono impegnative chirurgie ricostruttive. Uno degli aspetti peculiari della gestione delle eterometrie in età pediatrica, è… Read More

La necrosi avascolare nel trattamento della displasia dell’anca: complicanza inevitabile o evitabile?

La necrosi avascolare della testa del femore (AVN) è la complicanza più temuta nel trattamento della displasia dell’anca. Le conseguenze cliniche che ne possono derivare a carico dell’anca possono essere gravi e difficili da recuperare. Un concetto che deve guidare ogni trattamento è che tra le complicanze, è preferibile un insuccesso di riduzione di un’anca (che può essere recuperato con un ulteriore tentativo di riduzione) piuttosto che accanirsi per ottenere la riduzione provocando una necrosi avascolare (difficilmente recuperabile). Purtroppo si tratta di una complicanza non del tutto evitabile: anche nei centri migliori… Read More

RX: cosa guardare? Come giudicare un risultato?

Questa scheda è principalmente dedicata agli studenti che si approcciano a questa patologia e cercano concetti essenziali. Può essere utile però anche per i genitori comprendere la complessità del quadro e gli aspetti che devono essere valutati. Negli anni sono stati proposti numerosi indici, parametri e classificazioni, a volte ostici. Cerchiamo di riassumere quelli più utili e utilizzati per la valutazione della displasia e della lussazione dell’anca. Prima domanda da porsi: l’anca è centrata, sublussata o lussata?  Per rispondere a questa domanda, la modalità più semplice è tracciare due linee perpendicolari tra… Read More

L’esame radiografico per la Displasia d’Anca: perché, quando, come … e gli errori da evitare!

I genitori sono giustamente spesso spaventati dall’idea di eseguire una radiografia ai loro figli. E’ opportuno spiegare loro che i vantaggi sono superiori ai rischi, se la radiografia è eseguita con la giusta indicazione e adottando protocolli precisi. Gli operatori devono conoscere i rischi connessi all’esposizione radiologica ripetuta dei bambini piccoli e ottimizzare il più possibile le richieste, le tempistiche e le modalità. QUALI SONO LE PRINCIPALI INDICAZIONI PER ESEGUIRE UNA RADIOGRAFIA? Per il trattamento dei bambini più grandi Per il follow-up  1. ESAME RADIOGRAFICO PER IL TRATTAMENTO DEI BAMBINI PIÙ GRANDI… Read More