Piede piatto nel bambino piccolo

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Piede piatto: problema dell’ortopedico o del pediatra?

“La stragrande maggior parte dei piedi piatti non comporta alcun problema e migliorerà spontaneamente col tempo.” Un concetto semplice ma che non è purtroppo “passato” nella cultura italiana.
Un sistema sanitario efficiente dovrebbe prevedere che per questo aspetto “fisiologico” non venga generalmente richiesta una valutazione ortopedica ma sia sufficiente una valutazione pediatrica.
Il ruolo del pediatra dovrebbe essere quello di effettuare una valutazione preliminare del piede piatto per escludere innanzitutto quadri patologici sottostanti (neuromuscolari, innanzitutto) o rigidità (vedi: manovre semplici per il pediatra).
Una volta escluse queste condizioni e trovandosi in una classica condizione di piede piatto flessibile, il pediatra avrà il ruolo di rassicurare la famiglia.
Così facendo, tutto il sistema sanitario beneficerebbe di un filtro notevole che eviterebbe di dover eseguire delle visite ortopediche specialistiche per quadri fisiologici.
Chiaramente, si tratta anche di un discorso culturale, che andrebbe modificato.

PIEDE PIATTO DEL BAMBINO: I CONSIGLI DEL PEDIATRA

Trattandosi di una condizione “fisiologica”, non è necessario nella maggior parte dei casi un trattamento specifico.
Il pediatra potrà limitarsi a utili consigli che fanno parte delle buone norme per un regolare sviluppo globale del piede e del bambino: l’importanza di camminare scalzi su superfici stimolanti, la pratica di una regolare attività sportiva, l’utilizzo di calzature ben conformate (tendenzialmente non troppo rigide).

PIEDE PIATTO DEL BAMBINO: DUE SEMPLICI MANOVRE PER IL PEDIATRA

Rimandiamo alla scheda dedicata alla distinzione tra piede piatto flessibile e rigido.

Quando richiedere una visita ortopedica per piede piatto?

Riteniamo che uno dei ruoli dell’ortopedico pediatrico sia quello di stabilire delle indicazioni all’invio per ogni singola condizione, per ottimizzare l’efficienza del sistema sanitario.
Generalizzando e semplificando, il pediatra dovrebbe richiedere la valutazione ortopedica principalmente:

  • In caso di piede rigido: non correggibile sulle punte
  • In caso di piede con sospetta patologia sottostante
  • In caso di piede sintomatico
  • In caso di piede piatto persistente e significativo (ancorchè questa definizione non sia affatto dirimente) all’età di 9-10 anni, in modo da poter discutere con la famiglia eventuali opzioni chirurgiche

È NECESSARIO ESEGUIRE DELLE RADIOGRAFIE?

Le radiografie non sono necessarie per diagnosticare un piede piatto flessibile. Possono essere utili qualora venga posto, sulla base di anamnesi e esame clinico, un sospetto specifico, ad esempio la presenza di uno scafoide accessorio o di una sinostosi.
E’ consigliabile pertanto che sia l’ortopedico stesso a richiederle con una motivazione specifica.
Comunemente, verrà effettuato un esame rx dei piedi sotto carico in 2 pose.
Sempre sulla base di sospetti precisi, potranno essere richieste dall’ortopedico anche esame TC o RM.

Piede piatto nel bambino: i plantari sono efficaci?

L’efficacia dei plantari ortopedici nel modificare la storia naturale del piede piatto flessibile idiopatico facilitandone lo sviluppo, non è mai stata dimostrata.
Pertanto il loro utilizzo a scopo esclusivamente profilattico è difficilmente giustificabile.

Altro discorso vale invece per l’utilizzo di plantari in caso di piedi sintomatici. In questi casi può trovare indicazione l’uso di plantari costruiti su misura, sempre considerando un obiettivo antalgico. In molti casi può essere ugualmente efficace l’uso di semplici plantari del commercio o di calzature da running antipronazione.

Ginnastica e fisioterapia sono efficaci?

Sono state descritte numerose tecniche di ginnastica di rinforzo plantare che comprendono generalmente esercizi da eseguire scalzi, in punta di piedi, su terreni sconnessi o tappeti a superficie stimolante, esercizi di presa di oggetti con le dita dei piedi, stretching del tendine di Achille, ecc.

Tali pratiche hanno sicuramente un ruolo nei casi di piede sintomatico e potrebbero avere un ruolo anche nei quadri di maggior lassità legamentosa o ipotonia.

Riteniamo che anche in questo caso, ci possa essere un ruolo per periodi di tempo limitati e con obiettivi terapeutici e funzionali ben determinati.

Da evitare l’inserimento di bambini con piedi fisiologici in estenuanti percorsi fisioterapici che durano per tutta la loro crescita.

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